Episodio #3

19:00. Fine servizio, ora di rientrare a casa. Stanchezza a palate e sole che comincia a tramontare, fra poco arriva il buio, non vorrei guidare nell’oscurità, mi ha sempre terrorizzato. 

Mi trattengono con due chiacchiere e alla fine la luce se ne va. Scappo, salgo in macchina più in fretta che posso, accendo le luci e avvio il motore. Rimetto il pezzo blues dell’andata, “Now that it’s all over, all that I can do, is wish you well..”, mi lascio avvolgere dai suoni della chitarra tanto che nemmeno mi accorgo che il buio mi circonda. Davanti a me solo due striscie di luce e attorno il nulla. Inizio ad accusare un po’ di stanchezza e mi viene voglia di accostare e riposare dieci minuti.

Nuovamente solo io, la macchina e la strada, o quasi..non me ne accorgo nemmeno ma è da un po’ che sono in viaggio e due fari mi seguono da qualche chilometro. Alzo gli occhi distrattamente verso il retrovisore e li vedo, sono li. “Strano”, penso, “normalmente non c’è mai nessuno in questa strada di campagna”. Sento i battiti del cuore che aumentano, il panico inizia a impossessarsi di me. 

I fari si fanno sempre più vicini, sudo freddo, forse ho visto troppi film, ma sembra davvero strano che ci sia qualcuno che percorre la mia stessa strada a quest’ora e in questo posto. È la mia scorciatoia per tornare a casa, la conosco solo io, l’ho trovata per caso il primo giorno di lavoro quando rientrando ho imboccato la svolta sbagliata.

Metto le quattro frecce, faccio per accostare così che il mio “inseguitore” misterioso mi sorpassi e vada per la sua strada. 

Succede tutto in un battito di ciglia, sento il rombo di un’accelerata, faccio in tempo ad alzare lo sguardo che vedo i due fari lanciati verso di me. “Merda!”. Schianto, rumore assordante e il nulla mi avvolge.

4 risposte a "Episodio #3"

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