-So what happened, Hanna? How did you get here
-Just one thing on top of another
Si, un’insieme di cose. La serie TV che ho appena concluso (è l’1:20 di sabato notte e io sono a casa a guardare serie tv, vita sociale zero, ma mi piace così) mi è costata enormi fatiche, psicologiche ed emotive.
13 episodi, pochi direte e lo dico anche io, ho visto molte più puntate in meno tempo ma di serie meno impegnative. Di cosa parla? Parla di una ragazza, Hanna Baker, appena trasferitasi in una nuova città che cerca in tutti i modi di integrarsi in un ambiente pre-formato. Sapete quelle classiche ambientazioni liceali dove esistono le gerarchie sociali e in cui le persone comuni si ritrovano nell’ultimo gradino della scala sociale? Ecco questo è quello verso cui la nostra protagonista si deve interfacciare e ci riesce perfettamente, per un anno e basta.
Una serie di vicende, non ve le descrivo perché vorrei la guardaste, la portano ad un tracollo emotivo e psicologico e al suicidio. Cosa fa? Prima di farla finita registra dei nastri nei quali racconta tutto ciò che l’ha portata a commettere quel gesto; 13 nastri per l’appunto, 13 storie, 13 dipinti della vita di un liceale medio (oddio in alcuni casi non tanto, ma non conosco la vita delle high school americane, pertanto è solo un mio pensiero).
Bullismo, atti di vera e propria crudeltà, emarginazione sociale, droghe, alcol, cose che non dovrebbero esistere ma che, purtroppo, esistono. Immaginatevi trascinati in un ambiente del genere, volete integrarvi e il mondo inizia a remarvi contro solo perché non volete scendere agli stessi compromessi degli altri, di quelli che “ce l’hanno fatta a raggiungere la cima della piramide sociale”. Quelli che purtroppo non ce la fanno, che non riescono proprio a mandar giù quei compromessi o si rintanano in un angolo contando i giorni che mancano alla fine dei cinque anni oppure, ahimè, giungono alla decisione della nostra Hanna.
Può sembrare crudele lasciare registrate le ragioni che ti hanno portato al suicidio e poi far si che un certo numero di persone (quelle coinvolte nelle 13 storie appunto) le ascolti ma non lo è, a mio avviso per lo meno. Se nessuno si è minimamente accorto di te in vita o non si è posto mezzo scrupolo sul trattamento che ti ha riservato beh, è giusto che in seguito al tuo gesto patisca le pene dell’inferno e venga condannato ai sensi di colpa.
Perché è pesante psicologicamente? O meglio, perché per me lo è stato? Perché alcune situazioni le ho vissute sulla mia pelle, altre no, ma capisco più o meno cosa significa non essere capiti, non trovare un’ancora, vedere solo nemici e guardarti attorno e notare che nessuno può fare nulla per te, anche perché se arrivi ad essere stracolmo di problemi e a prendere la via del suicidio dubito che tu possa essere aiutato.
Comunque questa è la mia piccola recensione di questo altrettanto piccolo capolavoro, non leggerò il libro, va oltre la mia sopportazione, anche conscio del fatto che il libro sarà migliore del film e quindi ancora più pesante da digerire. Detto questo vi lascio il link di una recensione fatta molto meglio della mia (io sono emotivo, non oggettivo, brutto difetto per chi prova a recensire qualcosa).
Bye
Ha fatto malissimo anche a me. Mamma mia. Sarebbe da proiettare e discutere nelle scuole, ma pure i genitori dovrebbero costringersi a vederla, fino alla fine.
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Si danno troppo per scontate certe cose
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Argomento che crea sicuramente disaggio ma la realtà va affrontata . Va capita. Questo tipo di serie pendo che voglia anche “smuovere” la coscienza di molti. Il libro… sicuramente come dici tu potrebbe essere ancora più crudo ma… nelle serie televisive c’è molto di ciò che è l’interpretare il pensiero di un episodio ribaltato su una sceneggiatura… se hai vist*… adesso dovresti confrontare…. con la tua di emotività e coinvolgimento non credi?🦋 giorno!
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Il libro sarà sicuramente molto pesante da leggere. Ma penso ci proverò
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🙂
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Ciao! Secondo me la tua recensione è molto bella! Lascia trasparire le emozioni che ti ha trasmesso!
Grazie per il link! 🙂
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Figurati e grazie per i complimenti. Non è stato facile finirla
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Vista e assolutamente da vedere insieme a figli adolescenti. Un ottimo momento per essere genitori/figli e grandi spunti di riflessione e argomenti importanti da trattare
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Si, penso debba essere reso obbligatorio. Guarda anche un film che si chiama “5 giorni fuori”
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